Il Calazio

Il calazio è una tipica infiammazione delle palpebre, dovuta ad un’ostruzione delle ghiandole di Meibomio. Questo disturbo è spesso associato a rosacea e blefarite cronica e, in rari casi, può essere confuso con una neoplasia maligna.

Le ghiandole di Meibomio sono ghiandole sebacee (ossia, producono grassi, utilissimi per la protezione del bulbo oculare) e sono situate nella parte più profonda di entrambe le palpebre, superiore ed inferiore. Se gli orifizi delle ghiandole sul margine palpebrale si occludono, il contenuto del ghiandole (sebo) si diffonde all’interno della palpebra, determinando il caratteristico gonfiore.

Il calazio comporta una forte risposta infiammatoria, accompagnata da dolore ed eritema della pelle. L’esatto ruolo di agenti batterici (più comunemente Staphylococcus aureus)nella produzione dei calazi non è chiara.

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La terapia per il calazio

Nella fase infiammatoria acuta, il trattamento consiste nell’applicazione di compresse calde ed in un’appropriata igiene palpebrale. Anche se possono essere utilizzati farmaci antibiotici o anti-infiammatori oculari, questi hanno in genere un’efficacia molto limitata nella risoluzione di un calazio.

Un’infezione acuta secondaria può essere trattata con un antibiotico diretto contro la flora batterica cutanea.

La doxiciclina o la tetraciclina, somministrate per via sistemica, possono essere opportune nei casi di infiammazioni più tenaci, specie se associate a rosacea oculare. I pazienti, in queti casi, devono essere informati sui possibili effetti collaterali degli antibiotici somministrati per via sistemica.

Non di rado, i calazi possono cronicizzarsi e trasformarsi in cisti, determinando così la necessità di una escissione chirurgica per facilitare l’eliminazione del granuloma infiammatorio.

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Se la risposta infiammatoria è situata sulla parte profonda delle palpebre, viene effettuata un’incisione attraverso il tarso e la congiuntiva per il drenaggio della cisti. Durante l’atto chirurgico, è opportuna una dissezione accurata e l’escissione di tutto il materiale necrotico, inclusa la parte posteriore della cisti. E’ necessaria molta cautela se la rimozione del tessuto infiammatorio viene effettuata sul margine delle palpebre o se il calazio è molto vicino al puntino lacrimale.

Invece, nei rari casi in cui la risposta infiammatoria è prevalentemente localizzata in superficie, viene effettuata l’incisione attraverso la pelle e il muscolo orbicolare e successivamente viene rimosso il materiale granulomatoso.

L’analisi istopatologica è opportuna per i calazi atipici e per quelli ricorrenti.

L’iniezione locale di corticosteroidi nei calazi resistenti alla gestione conservativa può provocare depigmentazione della pelle sovrastante e non è così efficace come il trattamento chirurgico. La combinazione con l’escissione di un’infiltrazione di steroidi iniezione nell’area di escissione dà una risoluzione completa e rapida nel 95% dei casi.

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