L’elettrofisiologia della visione fornisce dati numerici che contribuiscono in modo oggettivo e attendibile allo studio di patologie neurologiche che possono determinare il coinvolgimento del nervo ottico, delle vie ottiche e della corteccia visiva.
Nella corretta pratica clinica neurologica lo studio elettrofisiologico delle vie visive è principalmente utile per confermare o per escludere la presenza di una neuropatia del nervo ottico e per indirizzare l’ulteriore iter diagnostico-strumentale. I potenziali evocati visivi permettono di documentare, in modo affidabile, rapido e non invasivo, l’esistenza di un processo demielizzante a carico del nervo ottico, anche in assenza di apprezzabili disturbi del visus.
Numerosi studi hanno evidenziato l’importanza dei Potenziali evocati visivi (PEV) nella diagnosi precoce della sclerosi multipla (SM) in cui la perdita della guaina mielinica rappresenta l’alterazione anatomopatologica predominante. In più del 20% dei casi il sintomo di esordio della malattia è la neurite ottica e oltre il 50% dei pazienti presenta un episodio clinico di neurite ottica durante il decorso della malattia. In conclusione, la possibilità offerta, dagli esami elettrofunzionali, di determinare in modo non invasivo e rapido la presenza di un processo di demielinizzazione a carico del nervo ottico a livello ancora sub-clinico, ha avuto un profondo impatto nella gestione dei pazienti affetti da Sclerosi Multipla.
Presso Il Centro Oculistico Pascotto è attivo il servizio di Ambulatorio Retina, un moderno centro diagnostico e terapeutico.
La struttura ha anche un ambulatorio di elettrofisiologia oculare, ove è possibile eseguire elettroretinogramma, potenziali evocati visivi ed esercizi di stimolazione visiva.